No alla violenza di genere, affinchè nessun’altra vita sia spezzata!
Anche gli alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria dell’I.C. “Deledda – S. G. Bosco” hanno voluto esprimere il proprio dissenso rispetto a una tematica così tristemente attuale.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e gli eventi tragici e drammatici dell’ultima settimana ci ricordano quanto sia importante parlarne e fare prevenzione. La giornata è un simbolo di lotta e sottolinea il ruolo fondamentale delle istituzioni in merito, nell’educare all’affettività, al rispetto e alla parità di genere.
L’incontro odierno si inserisce nel Percorso culturale verso l’inclusione, ideato e progettato dal Team inclusione della scuola (nelle persone dei docenti Vita Maria Carrera, Cesarea Di Biase, Nunzia Di Giorgio, Pietro Guzzi, Angela Giammarrusto, Isabella Lattarulo, Antonio Negro, Filomena Pizzulli, Carmelo Ribecco), che ha come finalità la valorizzazione delle diversità e la promozione dei diritti umani. La violenza contro le donne, oltre a rientrare a pieno titolo nella violazione dei diritti umani, è una forma di discriminazione dovuta a una persistente e radicata percezione di disuguaglianza tra uomini e donne. È ormai una grave emergenza per il Paese e il Ministero intende dare il proprio contributo, presentando il piano “Educare alle relazioni”, con l’obiettivo di promuovere azioni concrete di prevenzione. La prof.ssa Lattarulo apre con queste parole l’incontro, portando i saluti da parte della dirigente scolastica, Vita Maria Surico, alla dott.ssa Rossana Perazzo e alla dott.ssa Paola Paciulli, rispettivamente psicologa e assistente sociale del Centro Antiviolenza “Rompiamo il silenzio”. Dal 2015 il Centro rappresenta un importante punto di riferimento sul territorio per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. La disuguaglianza uomo donna è un retaggio culturale difficile da scardinare e che chiama in causa tutti noi nei diversi ruoli; nasce da stereotipi culturali che si radicano dalla nostra infanzia, che scorrono, negli anni, nelle nostre vene e si cresce con l’idea che determinati comportamenti siano giusti, minimizzando e giustificando comportamenti inaccettabili. Emerge che la donna venga identificata ancora solo come moglie e madre e che debba giustificare sempre, nel contesto sociale, la sua carriera lavorativa e le sue scelte rispetto al suo ruolo di figlia, moglie e madre. Lo stesso non accade per l’uomo. Il processo di emancipazione femminile, pertanto, non è stato completamente raggiunto. Per parlare di parità di diritti, dovremmo liberarci di da atavici stereotipi culturali.
Per l’occasione i ragazzi, coordinati dalla prof.ssa Di Biase, hanno realizzato delle tele a tema che saranno esposte domani nella Sala Consiliare del Comune di Ginosa e successivamente nelle vetrine dei negozi della città.
Durante l’incontro gli alunni hanno esternato pensieri, emozioni, angosce, lacrime ed esperienze toccanti riguardo il loro vissuto personale, con un’interazione continua con le due esperte che hanno invitato i piccoli interlocutori a essere futuri artefici di un vero cambiamento culturale.