Chi ha la sensibilità di interrogarsi sui misteri della vita, si interroga anche sul significato oscuro e recondito della morte.
Se un uomo ha imparato a pensare, non importa su cosa rifletta, starà sempre pensando alla propria morte, ci insegna Tolstoj.
Il significato è profondo e ci dice che la morte è un pensiero, un'idea che esiste in assenza del fatto. Quando questo si realizza la paura si dissolve. Celebre la sentenza epicurea che ha cercato di lenire il dolore degli uomini per la perdita di qualcuno caro e di educare a gestire la paura.
L’aporia epicurea, smascherata dalla fine analisi di Tolstoj, ricondotta a una semplice idea, è un costrutto del pensiero, e ha come antidoto l'assolutezza del presente, da vivere hic et nunc con profondità, sentimento, meraviglia.
L'idea della morte danza sospesa sul tempo come Kronos, proiettato verso il futuro, e il tempo come Kairos, il tempo di grazia, il tempo opportuno.
Piccola Federica, per te il tempo Kronos si è fermato all’ oggi, rinunciando al domani e il tempo kairos da tempo di grazia si è trasformato in tempo inopportuno. L'idea della morte si è concretizzata per te troppo presto, impietosa e impetuosa, ma il tempo è inafferrabile e imperscrutabile e nulla può l’uomo. Niente può colmare il vuoto lasciato da una vita strappata alla gioia, solo il tempo può lenire il dolore. Ma se è vero che la morte riguarda l'assenza della sola materia, di te resterà nella nostra comunità il tuo dolce e delicato ricordo.
Tutta la comunità scolastica è vicina alla tua famiglia, anche se nulla potrà alleviare il dolore dei tuoi genitori. A volte le parole non possono esprimere appieno i sentimenti e il silenzio si tramuta in rispettoso ossequio. E’ questo il caso.
Ciao Federica, buon viaggio tra i desideri delle stelle, ovunque tu sia.
La Dirigente Scolastica
Luciana Lovecchio