Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado ad indirizzo Musicale

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Piazza Nusco, 14 - 74013 Ginosa (Ta) - Tel. +39 099.8290405 - Codice Meccanografico: TAIC82500R - Codice Fiscale: 90121930730
 
Le esperienze dirette per conoscere il nostro territorio continuano… ultima tappa del percorso “Storie e Racconti della Ginosa Antica” è la Casermetta, ubicata in via Mazzini. Piccoli storici-ricercatori siamo stati noi alunni delle classi 2^A-2^B-2^C della scuola secondaria,accompagnati dai proff. Antezza E., Mele D. Zicari M., De Tommaso C. e Stigliano C., onorati della presenza della Dirigente Scolastica dott.ssa Marina Agostino. Nuovamente attrezzati di videocamera, macchina fotografica, block-notes e tanto entusiasmo, ci siamo avventurati per le vie di Piazza Trieste per raggiungere via Mazzini. Molti di noi non conoscevano questa struttura, pertanto siamo stati colti dalla curiosità di conoscerne la sua storia. In aula i nostri proff. ci hanno fornito alcune informazioni, abbiamo letto alcuni documenti e abbiamo visto dei video illustrativi.
La struttura si trova in una zona quasi centrale, pur risalente al XVII secolo, questo ci fa capire che l’attuale centro, nei secoli passati, era solo campagna. Ancora oggi, se da un lato ci sono edifici di nuova costruzione, dal lato sud è ancora campagna, lo sguardo si smarrisce fino a vedere il campo sportivo Teresa Miani e le distese di campi coltivati sotto Montescaglioso. La “Casermetta” o “Casermetta francese” è un complesso architettonico formato da due edifici storici; inizialmente nel XVII secolo ha avuto funzioni abitative, mentre successivamente, agli inizi dell’Ottocento, sottola dominazione francese, vennero riconvertiti alla funzione di caserma di cavalleria o presidio militare. La sua edificazione risale all’epoca in cui l’ Italia meridionale era sotto il Regno borbonico. Attualmente è ricoperta di erba e piante rampicanti che ne impediscono la vista, circondata da una recinzione per evitare il passaggio. Sicuramente l’ingresso principale era da Via
Mazzini perché, anche se con difficoltà, si vede un grande arco dal quale si va all’interno. La struttura che emerge in tutta la sua bellezza è la torretta merlata, si vedono due garitte con le feritoie, sicuramente a scopo difensivo. Lo stile è neoclassico, molto elegante e raffinato. La struttura è simile ad un castello signorile. Durante la sosta e l’osservazione, abbiamo fatto alcuni riferimenti storici al regno dei Borboni, alla campagna e al decennio francese, proprio per capire come questa costruzione poté essere usata come presidio militare. Un ritrovamento importante, fatto
in questa struttura, sono 24 spade, restaurate, che ora sono state conservate nella Biblioteca Comunale. Su queste spade sono riportati simboli in bronzo, in rame, in acciaio, ci sono elementi in cuoio, in legno e alcune riportano elementi decorativi storiati.
Questa scoperta per noi è stata preziosa e quando si riaprirà la Biblioteca siamo curiosi di andarle a vedere. Addirittura, all’interno del fodero di una delle armi, è stato ritrovato un frammento di pagina con una scritta in latino.
Su queste spade, girano delle leggende, una delle quali racconta che una delle 24 spade era infestata da un fascio di luce che di notte illuminava la campagna. Alcuni compagni dicono di aver sentito dire che all’interno c’è una scala a chiocciola che porta al piano superiore, che non ci sono arredi,
che non ci sono affreschi, che c’è un camino e anche rifiuti, Insomma come avete capito, questa struttura ci appassiona perché nasconde ancora dei misteri!!!
Sappiamo, dalla lettura di alcuni documenti, che c’è un progetto di recupero della struttura per realizzare servizi e alloggi sociali, che saranno utilizzati entrambi i piani per sale riunioni e conferenze. Queste notizie ci hanno dato nuove speranze perché così si ridarebbe vita ad un gioiello abbandonato. Questa escursione ci ha dato la possibilità non solo di scoprire dal vivo un bene sociale, ma anche ascoltare, documentarci e chiedere agli Enti preposti di intervenire. Rientrando a scuola ci siamo fermati su via Roma ad osservare la targa in pietra posta su una parete in cui è scritto che Ginosa apparteneva alla terra d’Otranto. Un dettaglio che mai abbiamo osservato. Grazie ai nostri docenti accompagnatori, alla Dirigente scolastica , ai nostri genitori che sono contenti delle nostre attività.
Gli alunni delle classi 2A-2B-2C
 
 
 
 
 

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